"Non confondere i desideri umani con i diritti umani."

Ho iniziato a leggere il libro "Ti voglio libero come il vento" di Antony De Mello e nelle pagine che ho letto finora, parla di come ci sia necessità di "ritornare bambini" per poter essere felici e questo mi permette di approfondire ciò di cui parlavo nel post precedente. Mi ha colpito un concetto in particolare in cui si spiega che il bambino prova dolore o gioia circoscritti in un dato tempo e contesto, al di fuori dei quali l'emozione provata non determina conseguenze o strascichi. Il bambino non rimugina, non rimpiange, non ha rimorsi, non si crea aspettative per il futuro; il bambino semplicemente vive il presente. Invece gli adulti molto spesso, o rimpiangono il passato, oppure si nutrono di aspettative nei confronti del futuro o peggio ancora nei confronti degli altri. Il bambino gioca anche da solo; è privo di aspettative. A volte gli adulti non sono sereni perchè le loro aspettative vengono disattese, i loro desideri non si realizzano. E' proprio vera una frase degli scritti di Giovanni Paolo II che dice: "Non confondere i desideri umani con i diritti umani.".Spesso riteniamo a torto che, solo perchè desideriamo qualcosa, questo qualcosa debba esserci riconosciuto, quasi fosse un diritto. Il più delle volte rimaniamo delusi, insoddisfatti e la felicità sembra sempre più una meta lontana. C'è una massima che dice: "Non aspettarti niente ed avrai tutto", ebbene questo è ciò che auguro a me stessa e a chi ha letto questo post.

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