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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

Occhi di chi sa amare

Non so chi sia l'autore, si tratta di un brano stampato su un cartello, che faceva bella mostra di sé il 12 Giugno 2011 dalla vetrina di un negozio a Monza.  Ho scattato una foto che non pubblico, ma ne trascrivo solo il testo. Occhi. I tuoi. Puntati su di me. Veleggiano lontano. Ridono. Parlano. Cercano. Occhi d'amore. Occhi di chi abita il mondo, di chi sa parlare alla mia anima, di chi può farti impazzire di gioia e dolore, di  chi conosce tristezza e allegria. Occhi di chi può farti sentire grande ed invincibile, di chi può farti toccare stelle lontane anni luce. Occhi di chi vive, di chi parla alla luna e di chi sa amare. Come te. http://pioggiadisole.splinder.com/post/9897426#comment

Il rischio di essere felice

"Metti tra parentesi le tue paure e corri il rischio di essere felice. " - Guillaume Musso -

Impara a dire addio...

"Impara a dire addio a tutto ciò che è d'impedimento ai tuoi sogni. Sii te stessa questo è il vero segreto della felicità." - Sergio Bambarén

I sogni

"I sogni sono compensatori, forniscono uno specchio nell'inconscio profondo riflettendo per lo più quanto è perduto e ciò che occorre per correggere e riequilibrare. L'inconscio produce costantemente immagini illuminanti."  da "Donne che corrono coi lupi" Clarissa Pinkola Estés

Ora so che bisogna alzare le vele...

"L’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno; il dolore bussò alla mia porta ed io ebbi paura; l’ambizione mi chiamò ma io temetti gli imprevisti. Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita. E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino dovunque spingano la tua barca. Dare un senso alla vita può condurre alla follia ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio, è una barca che anela al mare eppure lo teme." (Edgar Lee Masters, "Antologia di Spoon River")

Si vive solo dʼamore

"Senza amore si muore.  O meglio,  si  riesce a sopravvivere perché le funzioni vitali sono attive, ma si è vuoti dentro, demotivati, senza luce, senza impulsi creativi… L’amore ci rende persona, ci dice che siamo importanti, ci conferma se siamo insicuri, ci fa da specchio se non capiamo più chi siamo... L’amore colora il nostro giorno che spesso ci appare in bianco e nero, spezza la solitudine che rende arido il cuore e restituisce il sorriso ai volti spenti ed annoiati. Di questo oggi c’è più che mai bisogno. Non cerchiamo altri rimedi perché sono fittizi, transitori,  subito svaniscono: spenti i  riflettori che danno luce alla sensazione del momento, siamo uguali a prima e senza prospettive… " Tratto da "Eco di Maria"  Maggio - giugno 2010

Tutte le donne sono madri

"Tutte le donne sono madri, poiché danno la vita al genere umano, che senza la loro maternità sarebbe disumano. Esse danno la vita all’umanità con il proprio amore, la propria bellezza  e tenerezza, e lo nutrono con generosità e bontà. Senza la donna-madre il mondo sarebbe più deserto del deserto e più freddo del ghiaccio. Dio ha scelto la madre come sua diretta collaboratrice e con lei ha continuato la creazione dell’uomo e del mondo. Quando l’uomo, con la sua colpa, ha spezzato il legame con Dio ha scelto lei come collaboratrice per la sua salvezza (Gen 3,15). Senza la madre, il mondo sarebbe imperfetto e l’uomo sarebbe rimasto polvere o ad essa avrebbe fatto  ignobilmente ritorno. La donna ci ha mandati via dall’Eden, la Madre ci ha ricondotti ad esso. Nel suo grembo ci ha condotti a Dio e, come ad un Padre, a Lui ci ha donati con un bacio. La madre è il nostro destino. In noi e con noi non c’è nulla che non sia suo. È morta quando ci ha donato t

“Essere-con"

“Essere-con è il desiderio più profondo dell’amore, è la sola cosa che conta: essere con colui che amiamo, essere con colui che ci ama. Tutto il resto è secondario; non è necessario che le situazioni cambino, purché ci sia la presenza dell’amato.  È proprio quello che il Signore ci promette e ci dona. Egli non cambia le cose, ma vi si mette dentro e allora, poiché c’è lui, interiormente tutto è cambiato”. A. Vanhoye (da: Il pane quotidiano della parola)