“C’è soltanto amore”

Frasi e pensieri tratti da "Progetto Felicità" di Gretchen Rubin, traduzione di Claudia Converso, Ed.  Sonzogno, 2010.

Di questo libro splendido porto con me queste frasi affinché possano accompagnarmi in futuro. Tra tutte, quella che preferisco e che ritengo la più significativa, è la frase che recita: "C'è soltanto amore". E' uno dei "comandamenti" del Progetto Felicità della scrittrice e ritengo che dovrebbe essere un monito per chiunque, soprattutto per me! Se vivessimo come se ci fosse solamente amore in tutto ciò che facciamo e pensiamo, e soprattutto in ciò che ci circonda, forse vivremmo tutti meglio. Se ci sforzassimo, o semplicemente prendessimo l'abitudine di vedere unicamente ciò che di buono c'è negli altri, negli eventi, nei cambiamenti probabilmente le nostre giornate sarebbero più leggere. Più che un monito, sembra una sfida! Il mio augurio è che ognuno possa trovare la forza di raccogliere questa sfida, ogni giorno, senza stancarsi mai! 

“Robert Louis Stevenson: “Non esiste dovere che sottovalutiamo maggiormente di quello di essere felici”.”

“Le persone insegnano ciò che hanno bisogno di imparare.”

“Volevo cambiare me stessa, ma nello stesso tempo accettarmi. Volevo prendermi meno sul serio, ma nello stesso tempo anche prendermi più seriamente. Volevo usare bene il mio tempo, ma volevo anche andarmene a zonzo, giocare e leggere quando mi saltava di farlo. Volevo pensare a me stessa per poter dimenticarmi di me stessa.”

“Benjamin Franklin è uno dei santi patroni dell’autorealizzazione. Nella sua Autobiografia, questo Padre Fondatore descrive come si propose di inserire il suo Catalogo di Virtù in un “audace e arduo Progetto finalizzato al raggiungimento della Perfezione morale.” Individuò tredici virtù che desiderava coltivare – la temperanza, il silenzio, l’ordine, la risolutezza, la parsimonia, l’operosità, la sincerità, la giustizia, la moderazione, la pulizia, la tranquillità, la castità e l’umiltà.”

“La “Temperanza” (non mangiare a sazietà, non bere fino a diventare euforico) e il “Silenzio” (non parlare se non per recar beneficio a te stesso o ad altri. Evita i discorsi futili).”

“Facendo un po’ ogni giorno, alla fine si riesce a fare tanto.”

“Quel che fai ogni giorno conta più di quel che fai una volta ogni tanto.”

“La felicità, afferma Aristotele, è il significato e lo scopo stesso della vita, la meta e il fine ultimo dell’esistenza umana.”

“Metti giù una lista, fa un po’ alla volta e mantieni la calma. (..) nulla era insormontabile se facevo quello che sapevo di dover fare, un po’ alla volta.”

“Per trovare ispirazione, mi rivolsi all’ultimo dei miei Dodici Comandamenti: “C’è soltanto amore”. L’ispirazione di quel comandamento fu una mia amica. Se ne venne fuori con quelle parole una volta mentre stava riflettendo se accettare un impiego che l’avrebbe messa fortemente sotto pressione, in quanto avrebbe dovuto lavorare per una persona notoriamente difficile. Il responsabile del personale le disse: “Sarò onesto con lei. John Doe è molto efficiente, ma è anche una persona molto difficile con cui lavorare. Ci pensi bene prima di accettare.” Quel lavoro, la mia amica lo voleva a tutti i costi, così decise: “C’è soltanto amore.” Da quel momento in poi, si rifiutò di pensare a cose negative riguardo a John Doe; non si lamentava mai di lui dietro le sue spalle; e non stava mai ad ascoltare gli altri quando lo criticavano.”

“Essere seri e severi è facile; è essere allegri che è difficile.”

“Non aspettarti lodi o apprezzamento.”

“Peggio mi comportavo, più mi sentivo in colpa e questo mi spingeva a comportarmi ancora peggio.”

“E’ proprio quando mi curo della mia felicità che rendo felici gli altri.”

“Osservava Oscar Wilde: “Non sempre si è felici quando si è buoni; ma si è sempre buoni quando si è felici”.”

“Non avevo mai dimenticato una frase di Pierre Reverdy che avevo letto al liceo: “Non esiste l’amore; esistono solo le dimostrazioni d’amore.” Per quanto amore io abbia nel cuore, gli altri vedranno soltanto i miei gesti e le mie azioni.”

“Osservava Erasmo da Rotterdam: “La felicità più grande per un uomo è essere ciò che è”.”

“Una delle ragioni per cui le sfide procurano felicità è che permettono di ampliare la propria autodefinizione.”

“La ricerca dimostra che più sono gli elementi che contribuiscono a comporre la propria identità, meno ci si sente in pericolo quando uno di questi elementi è minacciato. Perdere il lavoro può essere un duro colpo per la propria autostima.”

“La fallacia del raggiungimento: la convinzione che quando si raggiungerà una determinata meta, si sarà felici.”

“Le persone depresse hanno tante esperienze positive quanto le altre persone, solo che non le ricordano altrettanto bene.”

“Che cosa ti piaceva fare quando eri piccola? Perché probabilmente quello che ti divertiva quando avevi dieci anni, ti divertirebbe anche adesso.”

“Come diceva Samuel Johnson: “il mestiere dell’uomo saggio è essere felice. Qualsiasi situazione la vita possa presentarci.”

“Cercai di ricordarmi di non giudicare le persone con severità, specialmente in occasione del primo o del secondo incontro. Poteva essere che le loro azioni non rivelassero affatto il loro vero carattere, ma fossero invece il riflesso di una situazione in cui si trovavano. La tolleranza è una forma di generosità.”

“Woody Allen diceva che “l’ottanta per cento del successo sta nel farsi vedere”.”

“I nuovi amici espandono il nostro mondo offrendoci una finestra su nuovi interessi, nuove opportunità e nuove attività e possono essere una preziosissima fonte di sostegno e informazione, oltre a darci la possibilità di esserlo per loro.”

“Samuel Johnson: “Vivere continuamente con il desiderio di piccole cose è uno stato, non proprio di tortura, ma di vessazione costante.”.

naturalmente, insignificanti rispetto a una condanna a morte, però volevo coltivare la stesa capacità di guardare più in là, in modo da poter restare imperturbabile di fronte alle piccole seccature e sconfitte.”

“Ci sono momenti nelle vite di quasi tutti noi, osserva William Edward Hartpole Lecky, in cui saremmo disposti a dare qualunque cosa pur di essere come eravamo ieri, benché quell’ieri ci sia passato sopra senza che noi lo apprezzassimo e ne gioissimo.”












  

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