L'infinito che ha l'apparenza del finito, l'illimitato che appare limitato.



Tratto da "Un cuore pulito" di Romano Battaglia

L'uomo ha paura di conoscersi. Preferisce essere il commediante della propria vita, piuttosto che guardare in faccia la realtà. E' più facile ammirarsi in uno specchio e dimenticare di osservare un fiore, la bellezza di un tramonto, il sorriso di un amico. E' più semplice parlare che restare in silenzio, in meditazione. Bisogna essere più interessati ad ascoltare gli altri che a farsi ascoltare, amare gli altri piuttosto che preoccuparsi quanto essi ti amino, possedere l'innocente piacere delle cose semplici, vivere nel momento, nell'eterno presente. Bisogna sorridere con il cuore e con gli occhi, non solamente con le labbra. La nostra anima deve aprirsi e stringere a sé tutta l'umanità. Il segreto della nostra felicità sta nell'abbracciare la gioia degli altri e quello della pace interiore è lavorare con gli altri, mai contro di loro.

Il mondo è un'espressione parziale dello spirito. E' l'infinito che ha l'apparenza del finito, l'illimitato che appare limitato.

Dovremmo comprendere che la materia, in sostanza, non è che lo spirito in una sua ingannevole manifestazione e che perciò non esiste di per sé.

Tre sono le grandi passioni della vita: la pietà per il genere umano, la conquista dell'amore, la ricerca del sapere.

Pochi comprendono che siamo tutti uguali di fronte a Dio, nell'oceano della vita. Bisogna saper donare senza chiedere nulla in cambio. Per avere amici è necessario prima essere un amico, preferire la sincerità all'elogio, la lealtà ai sorrisi, esprimere gentilezza con gli occhi e attraverso il tono di voce, non solamente con le parole, non giudicare mai, trasmettere forza e comprensione. Chi ama davvero è sempre consapevole che niente e nessuno gli appartiene veramente. Nessun essere umano può mai possedere un'altra persona: ognuno è solo davanti all'eternità. Siamo riamati soltanto quando ci sentiamo interiormente liberi e se concediamo vera libertà anche agli altri.

Il nostro è un Dio nascosto che non entra mai nell'evidenza dei sensi e dell'intelligenza. Ci ha lasciato la libertà di riuscire ad intuirlo. Questo è un mistero che dobbiamo accettare.

Dove si deve cercare Dio? Dio non lo si cerca, si vive. E il punto di partenza della ricerca risiede nella nostra anima, nel nostro cuore.

Perché Dio sta sempre nel silenzio? L'amore non si esprime solo nel silenzio. La pace è l'intensità, non è il vuoto, non è il nulla. Attraverso la quiete si può entrare nel mistero della nostra anima e della creazione.


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