Che la tua vita sia meravigliosa!


Dopo aver letto di Sergio Bambaren "il guardiano del faro", "notte di luce", "la rosa di Gerico", "Vela bianca" eccomi arrivata a "Il sole e la cometa" che sto per terminare. Finora tra questi, il libro 
che mi è piaciuto maggiormente è "vela bianca". Credo che tutti siamo stati o siamo proprio 
ora nello stato d'animo che apparteneva ai protagonisti all'inizio del libro: insoddisfatti, 
intrappolati in una routine devastante da cui non sappiamo trarre nulla di buono, nulla per 
il quale valga la pena di dedicarsi totalmente. Non sappiamo più chi siamo e soprattutto 
qual è lo scopo delle nostre vite. Certo non tutti hanno il coraggio necessario per lasciare 
tutto e partire per un'avventura alla ricerca di ciò che conta veramente nella vita, alla 
ricerca di ciò che vogliamo e soprattutto di chi vogliamo essere o semplicemente ritornare 
ad essere. Probabilmente il viaggio che ci chiede Bambaren non è necessariamente un viaggio 
fisico come ad esempio una traversata in barca a vela, ma sicuramente un viaggio all'interno 
della nostra coscienza. Ci invita a fare un punto della situazione, a fermarci e a renderci 
conto dove stiamo sbagliando, ci invita ad andare alla ricerca del perché non siamo felici, 
di ciò che ci manca e come fare a trovarlo o ritrovarlo. Il denominatore comune di "Vela 
bianca" e di "La rosa di Gerico" è la possibile rinascita che tutti possiamo sperimentare. 
Tutti, anche coloro che a causa delle dipendenze si sono persi nei meandri della 
disperazione e la loro vita sembra un inferno senza più speranza. Tutti noi sperimentiamo la 
fragilità umana, sia essa fisica, che morale; sperimentiamo la finitezza e l'impotenza di 
fronte al male e alla sofferenza. Siamo tutti delle rose di Gerico, rinsecchite, inviluppate 
su se stesse, senza radici, assetate di acqua rigenerante. Siamo stati tutti, o lo siamo 
tuttora in uno stato di morte latente in attesa di qualcosa o di qualcuno che ci scuota, ci 
ridesti dal nostro torpore. E proprio come la rosa di Gerico che può stare anni senza luce 
né acqua, quando troveremo la forza di cercare quell'acqua che ci serve per vivere, ecco che 
rifioriremo! Come trovare la forza di cercare ciò di cui abbiamo bisogno? Rispondo parlando 
per me stessa: Chiedendo aiuto! Permettendo a qualcuno di aiutarci. Per una persona 
orgogliosa come me chiedere aiuto è come morire, è come ammettere che non ce la posso fare, 
che non sono "abbastanza"... E' una sorta di sconfitta contro me stessa. E riconosco che questo è un mio limite che sto cercando con gli anni di superare. I protagonisti di "la 
rosa di Gerico" credo che non ce l'avrebbero mai fatta da soli a uscire dalle loro 
dipendenze, per noi possono non essere le stesse dipendenze trattate nel libro, ma io credo 
che ognuno abbia qualcosa dentro di sé che gli impedisce di vivere pienamente. Tutti siamo 
vittime di vittime, si ripete spesso nel libro, e io sono convinta che sia così. Ma appunto 
perché siamo vittime e rischiamo di farci carnefici di noi stessi, dobbiamo trovare la forza 
di farci aiutare. Il metodo dei 12 passi, di cui io avevo già letto in passato ha salvato 
molte persone, quello è solo un modo, ognuno troverà il suo. L'importante che si metta alla 
ricerca. 

Ci sono delle frasi meravigliose in "vela bianca" che voglio scrivere per poterle rileggere 
ogni qual volta ne senta la necessità.

Frasi tratte dal libro "Vela bianca" di Sergio Bambaren:

All'improvviso le cose che prima erano importanti, come una solida posizione economica, diventano secondarie, e sono sostituite da valori come l'amicizia, la famiglia, la solidarietà. 

"Non so perché, ma in certi momenti ho la sensazione di perdere qualcosa di importante." 

Sii ciò che desideri essere. 
Mostrati come desideri apparire. 
Agisci come scegli di agire. 
Pensa come vuoi pensare. 
Parla come vuoi parlare. 
Persegui gli scopi 
che desideri raggiungere. 
Vivi in armonia con le verità 
che senti tue. 

Entrambi sapevamo che l'altro era là, appena al di là del muro che noi stessi avevamo 
costruito e ci faceva sentire così lontani l'uno dall'altro. 

Non aveva mai imparato a mentire, e questa era una delle cose che più amavo in lei; uno dei 
motivi per cui mi angosciava tanto l'idea di perderla. 

Coloro che si lamentano della vita, che mai direbbero della morte? 

Sembrava che non conoscessero la fretta; facevano ogni cosa con la massima placidità, 
prendendosi tutto il tempo per godere dei semplici piaceri della loro semplice esistenza. 
La mentalità di quella gente ci risultava ancora di difficile comprensione, contrastante 
com'era con la frenesia e l'ambizione del nostro mondo. 

E ora mi rendo conto che più si aspetta, più diventa difficile, perché inconsapevolmente 
costruiamo un muro interno a noi, cercando di difenderci dal dolore che può venirci 
dall'esterno, e così facendo ci precludiamo tante esperienze che potrebbero arricchirci, ci 
neghiamo la gioia di conoscere i mondi differenti che esistono al di là dei confini in cui 
ci siamo rifugiati. Pensandoci, forse è solo il nostro atteggiamento mentale quello che 
conta. 

Perché non sono mai riuscito a capire il vostro mondo. Voi avete sviluppato alcune meravigliose tecnologie per rendere la vita più facile e sicura, e questo dovrebbe darvi più tempo per godere dei veri tesori della vita. Ma invece di gustare il tempo libero che vi siete faticosamente

La paura della morte ossessiona coloro che sanno di sprecare la propria vita. 

Per scoprire la verità occorrono due persone: una per dirla, l'altra per ascoltarla. Kahlil Gibran 

Immagino ci siano molti modi diversi per misurare il successo. Nel mondo dal quale veniamo, si valuta in base alla grandezza della casa, alla macchina che hai, al tipo di abito che indossi. Ora all'improvviso ci ritroviamo in un mondo dove tutto questo non vale niente, e ci rendiamo conto che sono cose importanti unicamente nella nostra società. 

Che la tua vita sia meravigliosa!

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