"Quel giorno conoscerete gli scopi nascosti"

Ho letto "Il Profeta" in poche ore, tutto di un fiato. E' un libro breve che racchiude innumerevoli verità descritte con semplicità a tratti disarmante. Gibran eleva lo spirito, ormai questa è una mia certezza! Queste che seguono sono le frasi per me più significative e che mi hanno colpito particolarmente. "Il Profeta" parla a ciascuno singolarmente toccando le corde più sottili di ognuno trasmettendo una serenità incomparabile, provare per credere!


Frasi e pensieri tratti da "Il Profeta" di Kahlil Gibran ed. Feltrinelli 2007

"Il giorno del distacco sarà forse il giorno di raccolta? E si dirà forse che la mia vigilia fu in verità la mia alba?"

"Molto t'abbiamo amato. Ma muto era il nostro amore e con veli fu velato. Eppure, ora, esso a te grida e a te vorrebbe rivelarsi. L'amore mai conosce la propria profondità se non nell'ora della separazione."

"E dal santuario uscì una donna che si chiamava Almitra. Era una veggente. Egli la guardò con estrema tenerezza perché era stata la prima persona a cercarlo e a credere il lui quand'egli non si trovava che da un sol giorno nella loro città."

"E non pensate di poter dirigere il corso dell'amore, perché è l'amore, se vi trova degni, a dirigere il vostro corso."
"E' quando date qualcosa di voi stessi che date veramente. Poiché cosa sono i vostri beni se non cose che serbate e custodite per paura di averne bisogno domani? 
E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo prudente che nasconde gli ossi nella sabbia e non lascia tracce mentre segue i pellegrini diretti alla città santa? 
E che cos'è la paura del bisogno se non il bisogno stesso? (...)
E vi sono quelli che danno e nel dare non conoscono pena, né cercano gioia, né danno con consapevolezza di virtù. (...) E' attraverso le mani di siffatte persone che Dio parla ed è da dietro i loro occhi che Egli sorride sulla terra. 
E' bene dare quando vi viene chiesto, ma è ancor meglio capire e dare spontaneamente quando nulla vi viene chiesto, e per chi è generoso, la ricerca di qualcuno che riceverà è gioia più grande del dare. 
E c'è forse qualcosa che vorreste trattenere? Tutto quel che avete verrà dato un giorno. Perciò date ora affinché la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi."

"Essi danno per poter vivere, poiché trattenersi significa perire."

"E quale merito più grande vi sarà di quello che sta nel coraggio e nella fiducia, anzi nella carità, di ricevere?"

"E voi che ricevete - e siete tutti ricevitori - non addossatevi il peso della gratitudine per non porre un giogo su di voi e su chi dona. Piuttosto i doni siano le ali sulle quali voi e il donatore vi eleverete insieme."

"Quando uccidete un animale ditegli in cuor vostro: "Con lo stesso potere che ti uccide, io pure vengo ucciso, e io pure verrò consumato. Poiché la legge che ti ha consegnato nelle mie mani  mi consegnerà a mia volta in mani più potenti. Il tuo sangue e il mio sangue non sono che la linfe che nutre l'albero del cielo."

"Poiché oziare significa diventare estranei alle stagioni, e uscire dalla processione della vita, che in fiera sottomissione avanza maestosamente verso l'infinito. Quando voi lavorate siete un flauto che  nel suo cuore volge in musica il mormorio delle ore. (...) Ma io vi dico che quando lavorate realizzate una parte del sogno più remoto della terra, a voi assegnata quando quel sogno nacque. Ed è nel mantenervi con fatica che voi in verità amate la vita, e amare la vita attraverso la fatica significa essere molto prossimi al suo segreto più profondo. Ma se voi nella vostra pena chiamate la nascita una calamità e il sostentamento del corpo una maledizione scritta sulla vostra fronte, allora io rispondo che solo sudore della vostra fronte cancellerà ciò che è scritto.(...)
E io dico che la vita è davvero oscurità se non c'è slancio, 
e ogni slancio è cieco se non c'è conoscenza,
e ogni conoscenza è vana se non c'è attività,
e ogni attività è vuota se non c'è amore; 
e quando voi lavorate con amore instaurate un legame con voi stessi, con gli altri, con Dio."

"E che cosa significa lavorare con amore? Significa tessere un abito con i fili tratti dal vostro cuore, come se dovesse indossarlo il vostro amato. Significa impregnare tutte le cose che fate del soffio del vostro spirito, e sapere che tutti i morti benedetti vi stanno vicini e vigilano."

"E' nella veglia del mezzogiorno, non nel sonno, che vi renderete conto che il vento parla dolcemente, e in ugual modo, tanto alle querce giganti, quanto al più piccolo di tutti i fili d'erba; e che grande è solo colui che trasforma la voce del vento in una canzone resa più dolce dal proprio sentimento."

"Che cos'avete mai in queste case? E che cos'è che custodite con porte sprangate? Avete la pace? Il quieto impulso che rivela la vostra forza? Avete i ricordi? (...) Avete la bellezza? Che a partire dagli oggetti in legno e pietra conduce il cuore alla montagna sacra? Ditemi avete qualcosa di tutto ciò nelle vostre case? O avete soltanto la comodità e la brama di comodità? Quella clandestina che entra in casa da estranea, per poi diventare ospite, e infine padrona?"

"Ciò che in voi è sconfinato dimora nel palazzo del cielo, la cui porta è la bruma mattutina, e le cui finestre sono le poesie e i silenzi della notte."

"In verità tutte le cose si agitano nel vostro essere in un costante e semi-abbraccio: il desiderato e il temuto, il ripugnante e il prediletto, l'inseguito e ciò che vorreste fuggire. Queste cose si muovono dentro di voi come lui e ombre in coppie attaccate. E quando l'ombra si affievolisce e si dilegua, la luce che si attarda ed è lenta a scomparire, diventa ombra per un'altra luce."

"La vostra anima è spesso un campo di battaglia dove la ragione e il giudizio fanno guerra all'appetito e alla passione. (...) Poiché la ragione che domina da sola è una forza limitante; e la passione trascurata è una fiamma che pian piano si consuma sino a distruggersi. Perciò fate che la vostra anima innalzi la ragione fino all'apice della passione affinch'essa possa cantare, e diriga la passione con la ragione, di modo che la passione possa vivere, e tramite quotidiana resurrezione, rinascere rinnovata, come la fenice dalle proprie ceneri."

"Se voi in cuore sapeste continuamente meravigliarvi dei miracoli quotidiani della vostra vita, il dolore non vi sembrerebbe meno ammirevole della gioia; e accettereste le stagioni del cuore, come avete sempre accettato il passar delle stagioni sui campi; e vegliereste con serenità negli inverni del vostro dolore. Gran parte del vostro dolore viene scelto da voi stessi. E' l'amara pozione con la quale il medico dentro di voi guarisce il vostro io malato. Perciò abbiate fede in lui e bevete il suo rimedio in silenzio e tranquillità: poiché la sua mano, sebbene dura e pesante, è guidata dalla tenera mano dell'Invisibile, e la coppa che porge, malgrado scotti le labbra, è stata modellata con la creta che il Vasaio ha inumidito con le Sue sante lacrime."

"Voi vorreste sapere in parole ciò che avete sempre saputo in pensiero."

"L'amico è il vostro bisogno corrisposto."

"Voi parlate quando cessate di essere in pace coi vostri pensieri; e quando non riuscite più a stare nella solitudine del vostro cuore vivete attraverso le labbra, e il suono è una distrazione e un passatempo."

"Quando il bene è affamato cerca persino in buie spelonche, e quand'è assetato beve persino da acque morte. Siete buoni quando siete voi stessi; ma anche quando non c'è unità in voi stessi, non siete cattivi; perché una casa divisa non è un covo di ladri, è solo una casa divisa. (...) Siete buoni quando vi sforzate di dare qualcosa di voi stessi. (...) il vero buono non chiede al nudo: "Dov'è il tuo vestito?" Né al senzatetto: "Cos'è successo alla tua casa?"."

"Quando pregate vi elevate e nell'aria incontrate quelli che pregano nel medesimo istante e che , tranne nella preghiera, potreste non incontrare."

"Spesso nel negarvi un piacere non fate che immagazzinare il desiderio nei recessi del vostro essere."

"E' la vostra vita quotidiana il vostro tempio e la vostra religione."

"Nel profondo delle vostre speranza e desideri giace la silenziosa conoscenza dell'aldilà. (...) Abbiate fede nei vostri sogni, giacché in essi è nascosto il cancello dell'eternità. La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore al cospetto del re che sta per imporgli le mani in segno di onore."

"Voi date molto e non sapete affatto di dare. In verità la cortesia che si contempla allo specchio si trasforma in pietra. E una buona azione che si compiace chiamando se stessa con teneri nomi diventa fonte di maledizione."

"Voi non siete racchiusi nei vostri corpi, né confinati in case o campi. Ciò che siete sta più in alto del monte e vaga nel vento. (...) E voi vedrete. E voi udrete. Tuttavia non vi rincrescerà di aver conosciuto la cecità, né rimpiangerete di esser stati sordi. Perché quel giorno conoscerete gli scopi nascosti. E benedirete l'oscurità così come benedireste la luce."

"Il lavoro è amore visibile."










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